La recente decisione dell’amministrazione di Senigallia di concedere solo dieci giorni per presentare osservazioni al nuovo regolamento delle antenne è un grave passo indietro per la trasparenza e la partecipazione democratica.
Dieci giorni sono insufficienti per garantire un vero coinvolgimento dei cittadini, delle frazioni e delle associazioni, specialmente su questioni che toccano la salute e il paesaggio del territorio comunale. Tanto più che la legge regionale n. 12 del 30 marzo 2017 (articolo 6), che disciplina la materia, prevede che la trasparenza, l’informazione e la partecipazione della popolazione residente vadano assicurate. Senza quindi prevedere uno specifico termine, come da me chiesto e chiarito dall’Ing. Olivanti nella scorsa commissione consiliare.
La giunta organizzi subito assemblee pubbliche
Grazie alla mia interpellanza odierna, abbiamo scoperto che la Giunta intenderebbe prolungare questo termine. Peccato che l’Assessora Campagnolo abbia, come spesso accade, scaricato sui tecnici l’iniziale decisione di prevedere solo 10 giorni; decisione che, a quanto pare, era solo ed esclusivamente politica. Chiediamo a questo punto che vengano effettuate assemblee pubbliche numerose e in tempo rapido, per presentare questo piano, dandone adeguata pubblicità e visibilità.
“Io tutto questo pubblico non l’ho visto”, dice Campagnolo
Del resto, non sono nuove le dichiarazioni dell’Assessora che non ritiene evidentemente utile il coinvolgimento dei cittadini. La stessa ha lamentato più volte che “tutta questa partecipazione non la vede” (si vede la registrazione del Consiglio comunale dell’11 novembre, a 1 ora, 25 minuti e 45 secondi).
Ma un’altra domanda sorge spontanea: è sufficiente pubblicare un link su un sito per garantire seriamente l’ascolto e la trasparenza su un tema così sensibile per i cittadini, che coinvolge beni e diritti fondamentali come la salute o il paesaggio?
La comunità ha diritto di essere parte attiva
Il caso dell’antenna di Strada del Cavallo è emblematico di un’amministrazione che sembra più concentrata sull’autopromozione che sull’ascolto della comunità. Nonostante le ripetute richieste di fermare i lavori e di valutare siti alternativi, come già proposto dai comitati locali e dalle forze di opposizione, il sindaco e la giunta non hanno dato segnali di dialogo. La posizione dell’antenna, vicina a residenze e in un’area di pregio ambientale, avrebbe richiesto maggiore attenzione e trasparenza fin dall’inizio, anziché risolversi in un “silenzio-assenso” che non tiene conto degli interessi della cittadinanza e del territorio.
Invitiamo l’amministrazione a mettere in campo una seria azione di ascolto sul regolamento, andando oltre i proclami e i tagli di nastro, e a fornire ai cittadini un vero piano di partecipazione su temi di così grande impatto. Noi continueremo a difendere il diritto della comunità a essere parte attiva nelle scelte che riguardano il proprio futuro.
Chantal Bomprezzi, consigliera comunale e segretaria regionale Partito Democratico
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