Sotto si legge "Le mani di una donna anziana, congiunte Regione Marche: oltre 60.000 gli anziani non autosufficienti, di cui 2.500 in attesa di posto in Residenza Protetta. E a Senigallia? Situazione analoga.

Nulla di nuovo, e di buono, nell’assistenza sanitaria e nel supporto alle fragilità

In attesa della riforma dell’assistenza territoriale che dovrebbe definire nella nostra Regione e nel nostro Comune un nuovo modello organizzativo che mira a una sanità più vicina alle persone e al superamento delle disuguaglianze, stiamo purtroppo assistendo a un aumento di criticità riguardanti l’ingresso in residenze assistenziali di anziani non autosufficienti e di persone affette da demenza.

La domanda di assistenza cresce, ma le residenze per anziani e le RSA sono poche

La popolazione è sempre più anziana, quindi la domanda di assistenza è molto alta. Le residenze sociosanitarie e le RSA sono poche, le liste d’attesa sono lunghe e i costi che le famiglie devono sostenere sono molto alti, a volte troppo gravosi, tanto da costringere le famiglie a ricorrere a caregiver sconosciuti e spesso improvvisati.

Nelle Marche, sono oltre 60.000 gli anziani non autosufficienti, di cui 2,500 in attesa di posto nelle Residenze Protette: il nostro Comune riflette la situazione della Regione.

Nelle Marche, insufficienti i posti per le persone con demenza

Ci troviamo di fronte a un numero di posti insufficienti nelle RSA, nelle RSA Alzheimer, nelle Residenze Protette, nelle Residenze Protette Demenze, nelle Case di Riposo, nelle Case Albergo. Del tutto insufficienti sono anche i posti dedicati alle persone con demenza nelle Marche: solo il 15% delle persone affette da demenza può accedere alle strutture dedicate.

La Regione Marche ha azzerato nel 2025 il fondo annuale di solidarietà (circa 3,5 milioni) per persone con disabilità e disturbi psichici e ha introdotto un fondo (4 milioni ma per 3 anni!) per sostenere le famiglie nel pagamento delle rette nelle residenze per anziani, creando ulteriori e profondi disagi; tanto che le famiglie pagano una quota a loro carico che può arrivare fino a 2.200 €. Servono finanziamenti regionali adeguati ai costi che devono sostenere le strutture assistenziali e le famiglie e un inquadramento normativo in linea con quanto fatto da altre regioni, come Veneto ed Emilia Romagna. 

Dovere di un Comune è di rappresentare le esigenze dei propri cittadini e di tutelarne il diritto alla salute. Cosa ha fatto l’amministrazione in questo senso? Come si è posta nei confronti della Regione? Qual è la sua posizione? Non si sa.

Garantire risposte adeguate alle necessità della popolazione, assicurare una migliore qualità di vita alle persone. Questo significa lavorare per costruire un futuro migliore per ciascuno di noi e per chi verrà dopo di noi. Per le persone non autosufficienti occorre un maggior impegno dell’amministrazione comunale per garantire diritti, servizi e supporto  sul territorio.

Gruppo di Lavoro Diritti Umani, Disuguaglianze e Sanità

Foto di Danie Franco su Unsplash


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