Sono giorni di grande partecipazione e mobilitazione, questi di inizio giugno. Abbiamo negli occhi l’orrore del massacro di Gaza, dove vittime innocenti, compresi bambini e bambine, cadono sotto i massicci bombardamenti dell’esercito di Israele. E la pace in Ucraina è appesa al filo degli “stop and go” dei potenti della Terra, ciascuno in cerca di un ruolo da protagonista, senza idee e senza cuore.
E noi celebriamo la Festa della Repubblica che, a Senigallia, da anni ormai si è trasformata in Festa della Pace. Quella che manca, e quella che sarà. Purché ci siano persone, cittadine e cittadini, che vogliano la pace, la cerchino, sappiano tracciarne la strada, sappiano mobilitare le coscienze e riempire le piazze. Sì, perché la pace è un percorso da scegliere e da costruire. La pace è sinonimo di buona politica, al punto che oggi sentiamo vera e autentica solo la politica che ha la pace come obiettivo, pensiero, azione e programma.
I referendum: una scelta di giustizia sociale
In questo inizio giugno ci saranno anche i cinque referendum, a ricordarci che la politica è sempre una scelta. Guai a svilire i suoi strumenti per fini di partito. I referendum, una volta avviati, sono affidati alla volontà popolare e diventano un banco di prova della partecipazione.
Cinque referendum, ai quali diciamo cinque volte SÌ. Perché il lavoro precario è sinonimo di lavoro povero, dalle prospettive incerte. Perché il lavoro insicuro è un attentato alla dignità delle persone. Perché non reintegrare chi è stato ingiustamente licenziato è un sopruso. E infine, per permettere a chi è già italiano o italiana di esserlo anche come cittadina o cittadino, senza tempi scandalosamente lunghi.
Nell’accoglienza e nell’intercultura c’è il futuro e c’è la pace del nostro Paese.
Partecipiamo alla Festa della Repubblica = Festa della Pace, il 2 giugno a Senigallia dalle 17 alle 20, nel piazzale della Libertà, portando la bandiera italiana insieme a quella della pace. Perché siamo figlie e figli della Repubblica che ripudia la guerra.
Partecipiamo alla mobilitazione nazionale In Piazza per Gaza il 7 giugno a Roma, perché cessi il massacro di Gaza, cessino i bombardamenti e sia garantita alla popolazione tutta l’assistenza necessaria: cibo, cure, e soprattutto un futuro di dignità e libertà. Siano liberati tutti gli ostaggi israeliani, anche loro vittime innocenti dell’odio che acceca le menti e trasforma l’umanità in barbarie.
Non restiamo nel “comodo” delle nostre case. Scendiamo in tante e in tanti nelle piazze della politica e della pace. Votiamo i nostri cinque SÌ l’8 e il 9 giugno per un’Italia più giusta.
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