Nel consiglio comunale di venerdì è approdata l’acquisizione di un immobile, da parte del Comune, che poi sarà destinato a nuova sede del Centro per l’Impiego. Parliamo di un’operazione da oltre 2,3 milioni di euro IVA inclusa, di cui 1,6 milioni da fondi PNRR regionali e 650.000 euro a carico diretto del Comune di Senigallia (sommate ad altre spese su imposte e bolli). Una cifra enorme, che non può essere affrontata con leggerezza, ma con serietà, correttezza tecnica e visione politica.
Eppure, dall’analisi della documentazione emergono criticità importanti.
Una procedura di valutazione inadeguata
Gli atti si limitano a dichiarare che non vi sono immobili comunali idonei, senza alcuna istruttoria comparativa sul patrimonio pubblico né ricognizioni puntuali, richieste con un mio accesso agli atti urgente e a oggi inevase. L’avviso pubblico di giugno per la ricerca dell’immobile è rimasto aperto appena 12 giorni lavorativi: troppo poco per garantire trasparenza e reale concorrenza.
Per una spesa così rilevante ci si è affidati a una sola perizia, senza ulteriori valutazioni. Nella perizia estimativa, le superfici conteggiate sono maggiori rispetto a quelle da considerare: da 872 mq richiamati in delibera si passa a oltre 1.000 mq della perizia, includendo spazi comuni e pertinenze (persino il lastrico solare!). Il risultato è un prezzo calcolato su superfici diverse, con un costo di acquisto finale al metro quadro oltre il doppio dei valori OMI, l’Osservatorio del Mercato Immobiliare (si passa da 1.050 €/mq a 2.113 €/mq).
Si aggiungono dubbi sull’applicazione di un coefficiente di maggiorazione (+30% sul massimale OMI di € 1.050) non dovuto, su un immobile privo della completa agibilità e con lavori stimati per centinaia di migliaia di euro (più di 750.000 €) ancora da realizzare, a carico dell’attuale proprietario. Un immobile che viene comparato, impropriamente, ad altre compravendite che però sono avvenute, in 2 casi su 3, in zone semicentrali e non periferiche -quindi con massimali OMI ben più alti.
Chiediamo trasparenza e correttezza nell’interesse della collettività
Non mettiamo in discussione l’importanza di un Centro per l’Impiego moderno ed efficiente, anche al fine di risolvere i problemi delle scuole superiori, ma il percorso scelto dall’amministrazione è frettoloso e poco trasparente, oltre che non vantaggioso. Abbiamo chiesto anche il rinvio in commissione per approfondire velocemente le criticità segnalate, ma la maggioranza consiliare ha bocciato la mia proposta. Abbiamo quindi votato contro all’atto.
Governare significa scegliere nell’interesse della collettività, sempre.
Dario Romano, Capogruppo comunale Partito Democratico


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