La notizia su Cronache Anconatane: "Il Centro per l'Impiego avrà una nuova sede. Si trasferirà l'anno prossimo alla Cesanella"

Spreco di denaro pubblico per il nuovo Centro per l’Impiego?

Denunciamo politicamente con forza l’operazione con cui l’Amministrazione Olivetti ha acquistato una porzione di fabbricato ad uso direzionale in località Cesanella per ospitare gli uffici del Centro per l’Impiego (CIOF), attualmente ubicati in via Campo Boario.

La vicenda si riassume in pochi momenti chiave che evidenziano dubbi e criticità di forma oltre che spreco pubblico e affari privati non trasparenti.

La Provincia di Ancona, proprietaria dell’edificio sede dell’attuale Centro per l’impiego di Senigallia in via Campo Boario, ha chiesto al Comune di rientrarne in possesso per poterne disporre come aule scolastiche. La Regione Marche ha confermato la propria disponibilità invitando il Comune di Senigallia ad attivare una procedura di avviso per il reperimento di un immobile adeguato ad ospitare 30 operatori assegnati al Centro per l’Impiego di Senigallia, informando che l’impegno finanziario regionale per l’intervento non avrebbe potuto superare l’importo massimo di 1,6 milioni di euro (fondi PNRR Potenziamento dei centri per l’impiego). Lo scorso 6 giugno è stato pubblicato sul sito del Comune e sull’Albo Pretorio, l’Avviso di indagine di mercato per l’acquisizione di un immobile da utilizzare per finalità istituzionali e uffici centro per l’impiego, avviso che prevedeva come scadenza la data del 23 giugno.

Una procedura troppo veloce per essere trasparente

Il primo dubbio legittimo sorge sui tempi: si può in soli 17 giorni analizzare il mercato e reperire un immobile con le caratteristiche adeguate? Prima della pubblicazione dell’avviso, che tipo di ricognizione il Comune di Senigallia ha effettuato sugli immobili di sua proprietà? Poteva essere un’occasione per valorizzare propri immobili oppure confrontarsi anche sul territorio facenti parte dell’Ambito territoriale?

Nell’avviso sono state escluse proposte presentate da intermediari e/o agenzie immobiliari. Quanti privati o società avranno letto quell’avviso inusuale nella prassi e così stringente nei tempi?

Alla data del 23 giugno è pervenuta una sola candidatura, quella della società che presentava la vendita di una porzione di fabbricato per la modica cifra di 2,3 milioni di euro comprensivo di Iva, coperto per 1,6 milioni dai fondi regionali. La differenza, pari a circa 743 mila euro, è stata coperta con risorse del bilancio comunale, quindi con i soldi dei cittadini.

Vantaggi indebiti e mancanza di controlli

Il secondo dubbio riguarda la mancata trasparenza della procedura che possa aver falsato la par condicio tra gli operatori economici: l’acquisto dell’immobile può essere considerato un’agevolazione concessa dal Comune di Senigallia, quale ente pubblico, nei confronti di un imprenditore? La procedura avviata dal Comune di Senigallia è stata corretta o ha portato a un indebito vantaggio ad un operatore escludendo altri portatori di interessi?

Il terzo dubbio riguarda gli spazi: la superficie complessiva dell’immobile di 819 mq destinata agli uffici per 30 addetti implica una disponibilità media di circa 27 mq per ciascun lavoratore: è legittimo garantire ai dipendenti spazi ampi e adeguati alle esigenze lavorative e di sicuro ci saranno dei risvolti positivi nel servizio offerto ai numerosi disoccupati che si rivolgeranno al Centro per l’Impiego. Ma questa dotazione di spazi è appropriata alla reale necessità funzionale? Ci sono notizie di progetti di ampliamento o nuove assunzioni di personale? Al momento non ci sembra ci siano progetti di ampliamento comunicati.

Il quarto dubbio riguarda la perizia: il tecnico incaricato dal Comune per la valutazione e l’acquisto dell’immobile nel calcolo della superficie vendibile ha incluso anche le parti comuni: la scala condominiale, il lastrico solare e la corte condominiale. L’immobile è stato edificato con permesso rilasciato nel 2004 (21 anni fa) ad oggi, 2025, l’immobile non è in possesso del certificato di agibilità totale: il tutto valutato come se fosse un fabbricato nuovo. Una discrepanza di prezzi che lascia emergere altri dubbi di chiarezza e di affari non trasparenti tra Comune di Senigallia e privato, a discapito dei cittadini.

Si tratta di una vicenda che deve essere comunicata con chiarezza ai cittadini con tutti i dubbi che legittimamente sorgono in assenza di procedure e comunicazioni trasparenti. Sono domande che intendiamo porre al Sindaco Olivetti o nel caso di inadeguate e insufficienti risposte le vorremmo sottoporre ad altri organismi di controllo, poiché esistono numerosi elementi che giustificano margini di dubbio.


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