L’amministrazione comunale ha presentato il progetto di riqualificazione del Lungomare Marconi (Delibera GM n. 28 del 23/02/2024) con interventi importanti: abbattimento delle barriere architettoniche, riqualificazione dei percorsi pedonali, rifacimento della pavimentazione, nuovo sistema di raccolta delle acque meteoriche e rinnovo dell’illuminazione pubblica. Una trasformazione funzionale significativa per tutto il tratto dal porto alla Rotonda.
Tuttavia, il progetto presenta un aspetto particolarmente critico dal punto di vista dell’impatto ambientale.
Il problema della pavimentazione non sostenibile
La scelta di una nuova pavimentazione in conglomerato bituminoso identico all’esistente non tiene conto delle problematiche sempre più frequenti dovute ai cambiamenti climatici in corso.
La pavimentazione in conglomerato bituminoso è non permeabile: questo significa che l’acqua piovana non potrà raggiungere il terreno, arricchendolo di umidità e alimentando le falde, ma scorrerà sulla superficie verso la rete fognaria. È uno spreco assoluto della risorsa acqua in un momento in cui la scarsità idrica diventa sempre più critica.
Il bitume ha inoltre una capacità di riflettere i raggi solari (albedo) molto bassa: questo significa forte assorbimento di energia e calore con conseguente aumento elevato della temperatura a terra, peggiorando ulteriormente le già difficili condizioni climatiche estive della nostra città.
Nature Based Solutions: l’alternativa c’è
La pavimentazione in bitume, sempre meno utilizzata negli interventi di riqualificazione sui lungomare europei, non appartiene alle Nature Based Solutions (NBS) – le tecniche veramente moderne e sostenibili di cui disponiamo oggi. Non è quindi la soluzione più qualificata per il lungomare Marconi.
Chiediamo al Comune di adeguare il progetto, utilizzando tecniche moderne e veramente sostenibili, piuttosto che confermare antiquate modalità di pesante asfaltatura. L’obiettivo deve essere garantire un microclima più gradevole e più fresco in estate, con benefici concreti anche per gli edifici che si affacciano sul lungomare stesso.
Ancor meglio sarebbe il miglioramento e potenziamento della dotazione di verde alberato: un approccio che richiederebbe però una visione diversa da quella dimostrata finora da questa amministrazione nei confronti del verde urbano.
Abbiamo a disposizione strumenti, tecnologie e ricerche avanzate che possono supportarci e garantire risultati concreti di sostenibilità a tutela dei cittadini, dei turisti e degli operatori della nostra città. La nostra richiesta è di avvalersi di questi studi e non sprecare l’ennesima occasione di intervento migliorativo per il benessere e la vivibilità di Senigallia.
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