Documento per la pace

Questo documento è stato presentato e discusso durante l’Unione comunale del 9 maggio 2024 ed è stato approvato all’unanimità.


Premessa

Il dovere della buona politica è quello di operare per il rispetto e la piena attuazione della Carta costituzionale e delle Convenzioni internazionali, a partire dalla dichiarazione universale dei diritti umani di cui da poco si è celebrato il settantacinquesimo anniversario.

La guerra è tornata ad essere uno strumento di regolazione dei conflitti, mettendo a rischio la vita umana e l’ambiente. Si diffonde l’idea che l’ordine mondiale debba basarsi sullo scontro anziché sulla collaborazione e la giustizia tra i popoli. Questa concezione contrasta con l’articolo 11 della Costituzione italiana, che ripudia la guerra come strumento di offesa e risoluzione dei conflitti internazionali, promuovendo invece la Pace e la giustizia tra le nazioni.

Le guerre si susseguono con ritmo ed intensità crescenti, alimentando un ignobile mercato di armi e una conseguente economia di guerra. Stati e governi sembrano incapaci di prevenire e gestire i conflitti attraverso diplomazia e politica, rinunciando al rispetto del diritto internazionale e delle convenzioni.

Sono trascorsi oltre due anni di guerra in Ucraina, con centinaia di migliaia di vittime, milioni di profughi e un terzo del paese distrutto. In Siria, dopo tredici anni di conflitto, si contano centinaia di migliaia di morti. Il conflitto in corso nello Yemen, avviato nel 2014, ha provocato una grave crisi umanitaria. In Africa, le guerre e il neocolonialismo persistono, schiacciando le speranze di democrazia e libertà.

L’ultimo e più drammatico esempio di questa spirale distruttiva è ancora una volta in Medio Oriente, con l’atroce attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, che ha provocato 1200 vittime e più di 200 persone prese in ostaggio, con stupri di guerra sulle donne israeliane; ne è conseguito l’assedio della Striscia di Gaza da parte del governo israeliano con bombardamenti a tappeto, uccidendo più di 36.000 palestinesi, inclusi bambini, donne e anziani, la distruzione di ospedali, scuole, presidi delle Nazioni Unite, il taglio dei rifornimenti di carburante, cibo, acqua, assistenza sanitaria. Una escalation di crimini di guerra, che condanniamo e che debbono essere fermati immediatamente per affrontare politicamente e culturalmente le cause che li hanno determinati, applicando il diritto internazionale, il diritto di autodeterminazione di entrambi i popoli, come riconosciuto dalle risoluzioni delle Nazioni Unite.

Un necessario cambio di passo

Per porre fine alla follia delle guerre e abbattere il rischio di un conflitto nucleare, è indispensabile unire le forze e assumerci le nostre responsabilità civili, politiche e democratiche.
È indispensabile schierarci per le politiche di Pace, per il rispetto del diritto internazionale e la riconversione dell’economia verso modelli civili e sostenibili.
È essenziale promuovere la cooperazione e la sovranità dei popoli, eliminando forme di colonialismo e politiche di doppio standard.

Il nostro obiettivo è costruire una società globale pacifica, non violenta e responsabile, e una politica protagonista che si fa portavoce delle richieste di pace della società civile intera, per garantire un futuro migliore alle prossime generazioni.
La pace si fa con il nemico, da sempre le trattative di pace prevedono un qualche riconoscimento dell’altro.

Il Partito Democratico di Senigallia si oppone fermamente a tutte le guerre, alle politiche di riarmo, all’economia di guerra, impegnandosi per costruire un mondo di Pace, sicurezza e benessere per tutti. Chiede alle istituzioni italiane ed europee di adottare le seguenti misure:

  • La riduzione delle spese militari a favore di investimenti sociali, sanitari e ambientali, nonché per una difesa civile e nonviolenta.
  • La riconversione dell’industria bellica, che attualmente trae ingenti profitti dalle guerre e dai conflitti armati.
  • Un rigoroso controllo sull’export di armi.
  • L’adesione al Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW).
  • Il cessate il fuoco immediato in Ucraina e nella Striscia di Gaza con il ritiro delle forze militari israeliane di occupazione dalla Striscia.
  • La liberazione degli ostaggi israeliani e la fine dell’assedio e dell’isolamento di Gaza, garantendo il libero accesso agli aiuti umanitari e l’assistenza alla popolazione palestinese. Il riconoscimento dello Stato di Palestina e la fine dell’occupazione e della violenza in Cisgiordania.
  • Riconoscere ai palestinesi la stessa dignità, la stessa libertà, gli stessi diritti che si riconoscono agli israeliani.
  • La ricerca di una soluzione politica e non militare per il conflitto in Ucraina, ponendo fine all’illegale occupazione russa e creando le condizioni per la libertà, la democrazia, il riconoscimento delle minoranze e la sicurezza comune per tutta l’Europa.
  • Il riconoscimento del diritto di asilo e la protezione per dissidenti, obiettori di coscienza, renitenti, disertori, profughi, difensori dei diritti umani, giornalisti, attivisti sociali e sindacalisti vittime della repressione politica in qualsiasi contesto e nazione.
  • Lo stanziamento dello 0,7% del PIL a favore della cooperazione allo sviluppo.
  • La promozione di conferenze regionali di Pace sotto l’egida delle Nazioni Unite, per ricostruire la convivenza e la sicurezza nelle regioni martoriate da guerre in Medio Oriente e in Africa, coinvolgendo milioni di persone che sono vittime di violenze, espulsioni dalle proprie case, impoverimento e migrazioni forzate.
  • Rendersi protagonista di un’iniziativa politica nel contesto del Partito Socialista Europeo (PSE) affinché l’intera famiglia dei socialisti e dei democratici europei ponga con forza il tema della necessità di una soluzione diplomatica ai conflitti.
Manifesto tratto dal documento, include una sintesi del documento e l'elenco delle misure che chiediamo alle istituzioni

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