Sentenza del TAR su antenna del Cavallo Il vuoto politico di Olivetti costringe i cittadini a passare per vie legali. E a perderci è tutta la comunità.

Sentenza TAR sull’antenna del Cavallo: un passo indietro e una riflessione sui diritti cancellati dalla giunta Olivetti

Tutto tace: nessuna parola di chiarimento e di accettazione della sentenza con cui il TAR Marche ha accolto le ragioni dei cittadini e delle cittadine residenti e del Comitato per il diritto alla partecipazione civica e la tutela del paesaggio sulla installazione di un traliccio per i nuovi impianti di telefonia mobile nella collina del Cavallo. Né l’assessora Campagnolo, né il sindaco Olivetti hanno dimostrato trasparenza e rispetto nei confronti di una sentenza ma soprattutto dei cittadini e delle cittadine facendo un passo indietro in merito al loro progetto.

Una sentenza che smentisce le accuse di strumentalizzazione

Eppure, la stessa assessora Campagnolo in un comunicato dello scorso 11 novembre si preoccupava di sottolineare la strumentalizzazione della questione antenna e la trasparenza nella gestione del progetto additando la nostra consigliera Chantal Bomprezzi di ricostruzione dei fatti non oggettiva. Chissà se oggi l’assessora Campagnolo potrà ripetere le stesse parole del comunicato? La sentenza del TAR è chiara:

  1. la mancata partecipazione e informazione della cittadinanza è motivo di illegittimità: l’amministrazione di Senigallia ha agito tenendo all’oscuro la cittadinanza
  2. la giunta Olivetti non ha rispettato normativa tecnica di attuazione del piano regolatore generale per la parte relativa agli ambiti di tutela integrale e orientata, sostenendo sempre l’assenza di ogni vincolo normativo per gli impianti di telefonia mobile
  3. il TAR ha censurato l’iter del procedimento: l’amministrazione di Senigallia ha rilasciato una autorizzazione illegittima senza adeguamento alle prescrizioni richieste dalla conferenza dei servizi (alla cui ultima seduta il Comune di Senigallia non si è nemmeno presentato)

Un modus operandi che calpesta sistematicamente i diritti dei cittadini

Di fronte alla chiarezza della sentenza, crediamo che sia giusto un passo indietro e una riflessione profonda da parte della giunta Olivetti che parta dal tema di fondo del diritto alla partecipazione, diritto alla trasparenza e del diritto di iniziativa cancellati da questa amministrazione non solo sulla questione antenne. In quasi 5 anni di amministrazione, gli episodi che rivelano assenza di trasparenza da parte di questa giunta sono continui. Ricordiamo i recenti abbattimenti di alberi non annunciati e persino nascosti, l’iter seguito per distruggere il vecchio Ponte Garibaldi e sostituirlo con il ponte ANAS, la totale assenza di comunicazione sulla programmazione dei cantieri in corso e il relativo impatto sulla viabilità, l’opacità con cui vengono utilizzati i fondi PNRR (senza mai menzionarli), sono solo esempi di come quotidianamente questa giunta abbia calpestato i diritti delle cittadine e dei cittadini. Non sono errori o sviste, ma un vero e proprio modus operandi targato Olivetti, del tutto opposto alla promessa elettorale contenuta nella prima pagina del suo programma:

“La nostra Amministrazione sarà trasparente, aperta, leale e libera. I cittadini singoli o in associazione avranno la possibilità di partecipare attivamente alla vita comunale. Renderemo ancora più accessibili gli atti comunali ed il loro iter. Favoriremo spazi di confronto e di lavoro per perseguire davvero una politica condivisa, partecipata e cosciente.”

I cittadini non dovrebbero essere messi nelle condizioni di passare alle vie legali per difendere i propri diritti: la buona politica deve garantirli nelle sedi dove si amministra il territorio e non nelle aule di tribunale. Ripartiamo da questa sentenza per continuare ad ascoltare i cittadini e a difendere i loro diritti così come abbiamo fatto per la questione antenna del Cavallo.


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