I referendum sul lavoro e sulla cittadinanza, promossi da CGIL, +Europa e sostenuti dalle opposizioni, non hanno raggiunto il quorum. L’affluenza si è fermata al 30%: ben lontana dalla soglia del 50% più uno necessaria a rendere valido il voto.
Prendiamo atto che il referendum è stato perso.
La strategia dell’astensione: fuga dalla democrazia
Ma, allo stesso tempo, riconosciamo nella destra al governo il solito atteggiamento di chi fugge e si nasconde nelle situazioni ritenute difficili: sostenere l’astensione significa proprio questo e compiacersi della bassa partecipazione significa fuggire le regole democratiche, evitare il confronto e aver paura della democrazia.
Siamo orgogliosi di avere sostenuto con convinzione e onestà tutti i referendum, con la CGIL, +Europa e con tutte le forze progressiste del comitato referendario: i 14 milioni di italiani che hanno attivato il loro senso civico e sono andati a votare ne sono il motivo primario.
Il nostro impegno per lavoro e cittadinanza continua
Continueremo a promuovere e a disegnare proposte per i diritti dei lavoratori, per il loro salario, per la loro sicurezza e per la loro stabilità perché senza le certezze di un lavoro stabile e giustamente retribuito non può esserci giustizia sociale. Soprattutto in una città come Senigallia dove indagini periodiche confermano la diffusione del lavoro nero e sottopagato stagionale.
E continueremo a chiedere il riconoscimento dei diritti dei nostri vicini, considerati ancora stranieri, che lavorano, pagano le tasse, parlano italiano ma che ancora vedono troppo lontana la prospettiva della piena cittadinanza.
Gli esiti del referendum a Senigallia emergono sulla realtà regionale e sulla media nazionale: malgrado le sollecitazioni al non voto della destra la partecipazione nella nostra città è stata di gran lunga superiore a quella media nazionale. Il 38% dei cittadini e delle cittadine aventi diritto al voto ha scelto di andare a votare: in più di 13.000 hanno manifestato fiducia e rispetto della democrazia.
Sono dati importanti che dimostrano una ritrovata relazione con il nostro popolo, che va rafforzata attraverso alleanze sempre più strette con il mondo del lavoro, con i movimenti, con l’associazionismo, con le persone che vivono problemi reali e che hanno bisogno di risposte.
Andiamo oltre il quorum non raggiunto per riscoprire un patrimonio di desiderio di libertà, diritti, democrazia e giustizia sociale che saranno le basi per la nostra partecipazione alle prossime elezioni regionali e amministrative.
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